A servizio della comunità ecclesiale
Un’opera in cammino
L’Opera degli Esercizi Spirituali, che anche oggi si occupa del Pozzo di Sichar, è nata nel postconcilio da un gruppo di volontari, molti dei quali appartenenti alla Congregazione Mariana di Cagliari. Avendo incontrato il Signore “a tu per tu” negli esercizi spirituali, esperienza personale forte di ascolto della Parola di Dio, trovarono una ricchezza così forte da “darsi da fare” perché anche altri in Sardegna avessero l’opportunità di accedervi.
L’intuizione iniziale
L’Opera Esercizi Spirituali è nata venti anni fa, nel 1967-68, da un gruppo di congregati, per offrire all’uomo un servizio per la crescita umana e cristiana, in un momento in cui era in atto una forte crisi dell’associazionismo, da cui neppure la nostra comunità era rimasta esente.
Già da quattro anni noi congregati mariani utilizzavamo, prendendola in affitto, la “Casa Stella Maris” di Villasimius di proprietà dei padri Gesuiti, per gli esercizi spirituali annuali, fondamento della nostra spiritualità.
Fu proprio il 25 Aprile 1967, alla conclusione di un corso di Esercizi spirituali guidati dal P. Cravero, nel quale si seguiva molto puntualmente il testo ignaziano, che un gruppo di congregati decideva di assumere l’impegno di rendere possibile anche ad altri la loro stessa esperienza, ritenuta così importante per la propria vita.
Questo impegno venne presentato, in un contesto di forti tensioni, all’interno della Congregazione Mariana e concretato nella scelta di una delle proposte votate. Essa prevedeva di rendere funzionale la “ Casa Stella Maris”, con il consenso della Compagnia di Gesù, per poter disporre di uno strumento che consentisse di raggiungere le finalità, poi espresse nello Statuto steso dell’Opera Esercizi Spirituali, che si costituiva contemporaneamente.
Si diede così vita all’O.E.S., con lo scopo fondamentale di promuovere gli Esercizi e renderli possibili a tutti gli ambienti e tutte le categorie di persone, agevolando in particolare quanti avessero difficoltà economiche.
Fatta questa scelta di fondo, ci siamo mossi contemporaneamente su due linee, complementari tra di loro:
I° Studiare, sotto la guida del Padre Iparaguirre, particolarmente esperto in materia, sui punti chiave degli Esercizi ignaziani, per determinare quindi i criteri orientativi del nostro lavoro.
Questo approfondimento, nel giro di un paio di anni, è confluito nella organizzazione di una serie di Convegni di studio, riservati ai membri dell’Opera. Il primo è stato animato dal P. M. Costa; il secondo dai PP. U. Burroni, M. Costa e I. Iparaguirre; il terzo dai PP. C. Martini e I. Iparaguirre.
II ° Rendere “Casa Stella Maris” funzionale al nuovo scopo cui veniva destinata, dal mese di settembre a quello di giugno.
Si giunse quindi ad un accordo con la Compagnia di Gesù circa le modifiche dell’immobile e l’uso del medesimo. L’Opera si fece carico di tutte le modifiche e degli arredi necessari, e ciò fu possibile con il contributo ed il sacrificio dei laici, membri dell’Opera, come anche del sostegno di tanti che condividevano la validità del loro impegno.
Il P. Arrupe, allora Preposito Generale della Compagnia di Gesù, intervenne personalmente sull’accordo, fatto nel gennaio 1968, esprimendo con il suo incoraggiamento e sostegno l’apprezzamento per quest’Opera, che in Europa rappresentava nel suo genere un caso unico.
L’attività a Stella Maris e nelle parrocchie
All’inizio di settembre del ’68, mentre Casa Stella Maris era pronta per ricevere il primo corso di Esercizi Spirituali per giovani sacerdoti, accompagnati dall’Arcivescovo, Mons. P. Botto di v.m., si iniziava a prendere contatto con diverse parrocchie della diocesi, offrendo la nostra disponibilità per animare in parrocchia incontri di preghiera, ritiri, brevi corsi di esercizi aperti, tenendo presenti le esigenze e le possibilità delle varie categorie di persone, in vista di una loro successiva partecipazione più matura a dei corsi di esercizi spirituali chiusi.
Appunto in questa linea hanno avuto luogo in diverse parrocchie ( inizialmente una dozzina ), corsi di esercizi serali aperti, guidati da laici, con relativi incontri preparatori e successivi approfondimenti, nei quali i partecipanti approfondivano il metodo, e confrontandoci con la situazione della chiesa locale e maturando l’esigenza di essere sempre più preparati ed attivi testimoni di una fede operosa nell’apostolato, nei vari settori della vita parrocchiale.
Questa particolare iniziativa ha contribuito non poco ad instaurare un clima di cordiale collaborazione con diversi parroci, che ha fugato perplessità e timori su possibili intralci sulla normale attività in sede dei parrocchiani più impegnati. Anzi, la concretezza ed il realismo dell’evidenza, ha fatto sì che l’Opera Esercizi fosse considerata un affidabile strumento a sostegno dell’animazione delle più diverse iniziative ed attività parrocchiali.
Tutto ciò ha costituito una grazia di valore immenso, specie se si tiene conto della situazione in cui eravamo chiamati ad operare.
La casa, infatti, è stata aperta abbastanza presto a tutte le iniziative che preparano gradualmente all’esperienza degli esercizi e che aiutano a viverli come metodo di vita (incontri di amicizia, campi-scuola, giornate di spiritualità, ritiri, corsi di formazione per età e categorie di persone diverse…)
Nella concreta esperienza dei primi anni di attività ci siamo imbattuti in tante difficoltà e incertezze, legate alla complessa realtà ambientale con cui si veniva a contatto.
Un ostacolo emerso fin dall’inizio è stato, in diversi sacerdoti, l’influenza di esperienze negative del passato di esercizi spirituali obbligatori nella loro formazione. Di frequente abbiamo colto in alcuni un atteggiamento negativo, legato alla convinzione che gli esercizi spirituali fossero un’esperienza di élite, difficilmente proponibile nelle parrocchie e negli ambienti in cui operavano, per cui preferivano orientarsi verso altri generi di iniziative.
Costituiva una difficoltà anche la mancanza, in Sardegna, di una tradizione degli esercizi ignaziani, con la conseguente esiguità di case disponibili ed utilizzabili a tale scopo, oltre un limitato numero di guide competenti.
L’attività con gli amici disabili
Molto importante, fin dall’inizio, è stato l’incontro ed il dialogo con degli amici disabili, conosciuti da alcuni di noi in viaggi a Lourdes organizzati dall’ UNITALSI.
Molti di loro, una volta rientrati a casa, si ritrovano in uno stato di solitudine, di disagio, di abbandono, che ci ha spinto, anche su suggerimento di don Spettu e don Onnis, a tentare subito un corso di esercizi spirituali da farsi insieme. È stata una splendida esperienza che, continuando con un periodico incontro insieme, nelle loro diverse case e diversi paesi di provenienza, ha permesso un approfondimento della conoscenza reciproca e la nascita di un gruppo, via via più numeroso, di amici disabili e normo-dotati, che insieme si ritrovavano per approfondire la Parola di Dio ed il senso cristiano della vita, al di là delle differenti condizioni in cui ciascuno vive, in un clima di reciproco aiuto.
Sono stai organizzati, sempre insieme, a Casa Stella Maris e nei diversi paesi di provenienza, giornate di spiritualità e, tre volte all’anno, i corsi di tre giorni, con le modalità ormai a lungo collaudate, e che proseguono tuttora.
Oggi, che disponiamo della Casa “Pozzo di Sichar”, costruita interamente a piano terra, senza barriere architettoniche, servizi in ogni camera, a soli venti chilometri dalla città, il pionierismo dei primi anni è solo un bel ricordo, che ci fa constatare come comunque sia ancora vivo quello stesso entusiasmo e dedizione, nei tanti nuovi giovani che si sono avvicinati, che ci facevano affrontare le difficoltà dei trasporti di persone e di relative carrozzelle, a Villasimius e all’interno della Casa, a diversi piani, talvolta con l’intralcio di black-out elettrici, con conseguente trasferimento a braccia, mancanza di acqua che doveva essere trasportata con bidoni dalla più vicina fontanella (tre chilometri a Villasimius). Naturalmente solo ricordando i peggiori!
L’incontro con la F.I.E.S.
Per allargare la nostra esperienza, nell’estate del ’70, partecipavamo per la prima volta all’assemblea Nazionale della Federazione Italiana Esercizi Spirituali, organismo che si occupa a livello nazionale della promozione degli esercizi spirituali ignaziani e dei tempi forti dello Spirito..
Era l’inizio di un’attiva collaborazione, che continua al presente, e che ci ha spinto a promuovere, sulla stessa linea, dei convegni regionali molto seguiti.
Esperienze brevi nella linea degli esercizi
L’esperienza di diversi anni ci ha consentito di verificare che il silenzio e la preghiera personale, elementi validissimi se scoperti nel loro significato e valore più profondo, costituivano però una grossa difficoltà per quanti no erano ancora maturi o non adeguatamente prepararti.
Si constatava che coloro che facevano gli esercizi per la prima volta, specie i più giovani, scoprivano la validità di tale esperienza se erano accompagnati personalmente, se erano stati in precedenza aiutati a comprenderne l’essenza, era diventata per loro un’esigenza personale e desiderata.
Da qui l’importanza che l’esperienza degli esercizi avesse una pluralità di forme graduali e fosse vista come una meta, un punto di arrivo.
Per aiutare a maturare l’esigenza di u incontro personale con il Signore, abbiamo quindi proposto, a partire dal ’72, delle giornate di spiritualità su temi di particolare interesse (ad esempio: “Dio è veramente assente dalla storia dell’uomo?”; “ La crisi della Chiesa interpella la nostra fede”; “La confessione, sacramento difficile e da riscoprire”; “La scoperta della preghiera come incontro personale con Dio”).
Nell’impostazione della giornata la breve introduzione biblica, lo spazio per la riflessione personale, la comunicazione in piccoli gruppi, la preghiera comunitaria con I salmi, la Celebrazione eucaristica, aiutavano i partecipanti a vivere un’esperienza limitata, ma molto personale e intensa, sulla linea degli esercizi.
Particolarmente valida è stata la partecipazione di persone di età ed ambienti sociali differenti: l’apporto di mentalità diverse è servito a fraternizzare, superando pregiudizi e diffidenze.
In sintonia con la chiesa gerarchica
In tutti questi anni i nostri vescovi hanno sempre seguito il lavoro dell’Opera con interesse,dandoci il loro appoggio ed il loro incoraggiamento.
Intanto l’episcopato sardo affidava al Padre Cravero l’incarico di Delegato regionale della F.I.E.S. e questa decisione ha portato a periodici incontri con i singoli Vescovi e con i gruppi responsabili delle diverse diocesi e, di conseguenza, alla partecipazione di delegazioni diocesane sempre più numerose ed interessate ai convegni regionali annuali.
Un gesto particolarmente significativo attuato dall’Episcopato sardo è costituito da un documento, redatto collegialmente, sulla “Validità ed attualità degli Esercizi spirituali”, da noi ampiamente diffuso ed utilizzato.
Apertura e scambi con gli operatori della pastorale degli esercizi
È diventata presto esigenza più sentita quella di una maggiore apertura che, unita alla consapevolezza dei problemi e delle difficoltà in cui operava la Chiesa locale, ci ha fatto inserire attivamente nella Pastorale degli esercizi,anche in collaborazione con le delegazioni diocesane.
Momento privilegiato di incontro è stato, fin dal Dicembre ’72, l’organizzazione del I° Convegno regionale FIES, sul tema: “Validità e attualità degli esercizi spirituali”, relatori P. C. Brovetto e Mons Giglioli, svoltosi a Cagliari. Questo ha favorito la sollecitazione degli incontri con i diversi delegati diocesani e con piccoli gruppi di sacerdoti, religiose, laici interessati al problema degli esercizi e della loro diffusione, per avviare appunto la formazione di delegazioni diocesane sul tema.
L’attività svolta nel corso degli anni, attraverso i numerosi incontri con i Vescovi e con gruppi delle diverse diocesi, ha portato inizialmente ad una più numerosa ed attenta partecipazione ai successivi convegni regionali (quest’anno si svolge il XVI°) durante i quali sono stati approfonditi temi di grande importanza che hanno sottolineato, di volta in volta, la validità ed attualità degli esercizi, in collegamento con I fondamenti della vita cristiana ( incontro personale con Cristo, conversione, sacramenti, esperienza di Chiesa, il discernimento, la presenza dello Spirito…).
Tra le guide, esperti di fama mondiale, quali I PP Martini, Rendina, Alszeghy, Flick, Gonzales, Alphonso e numerosi altri.
Con il tempo sono sorte in Sardegna alcune nuove case di esercizi e le diverse iniziative dei tempi forti dello Spirito si sono maggiormente diffuse a livello diocesano e regionale.
Chiamati a far parte del Consiglio nazionale della FIES, la nostra esperienza si è allargata, confrontandosi periodicamente con il lavoro delle altre regioni nel settore.
La stessa necessità di contatti e di scambi con quanti operano nel campo ci aveva fatto aderire all’Equipe europea degli esercizi spirituali ignaziani, sorta per iniziativa della Federazione mondiale delle Comunità di vita Cristiana.
Per diversi anni, attraverso un lavoro molto serio, si è proseguito l’approfondimento, l’attualizzazione, del metodo degli esercizi spirituali, con l’apporto di specialisti di fama mondiale e con incontri a livello internazionale che, periodicamente si sono incontrati, una volta anche a Casa Stella Maris. Così è iniziata , si è approfondita sempre più, prosegue ancora oggi la preparazione di laici per l’accompagnamento negli esercizi.
Confronto con i grandi temi sociali
L’Opera ha orientato progressivamente il suo cammino e fatto le sue scelte , sempre attenta alla crescita umana e cristiana, alla vita interiore ed alla realtà in continuo cambiamento.. Negli anni ’70, nel clima di riscoperta del sociale, accanto agli esercizi spirituali, abbiamo proposto delle iniziative che aiutassero ad approfondire i grandi temi sociali in ottica di fede.
Così sono nati dei corsi come quello “Rapporto tra fede e politica” per un’animazione sociale cristiana. Tra i relatori, tutti di grande fama, i Padri Fagone e Sorge SJ, della Civiltà Cattolica, Domenico Rosati, allora presidente nazionale delle Acli, e il professor Luciano Tavazza, allora dirigente della RAI di Roma.
Il corso iniziava il venerdì sera, al teatro S. Michele, a Cagliari; proseguiva il sabato pomeriggio e la domenica, a Casa “Stella Maris” a Villasimius; si concludeva il lavoro di approfondimento con un dibattito pubblico, di nuovo al teatro S.Michele, che vedeva un confronto tra i vari relatori ed alcuni esponenti della politica cittadina e regionale, di diversa estrazione ideologica.
Il corso che ha concluso la serie ha affrontato, con le stesse modalità, il tema “La comunità cristiana per la costruzione di una città a misura d’uomo” per sensibilizzare i cristiani di fronte alla imprescindibile responsabilità del loro impegno civile,
Tra i relatori, Il P. U. Burroni SJ, del centro teologico di Torino, Il dr. Calvaruso, del CENSIS, e Mons. Chiarinelli, allora assistente nazionale dell’Azione Cattolica.
La scelta di fondo per i giovani
Superato l’interesse per i dibattiti e le conferenze a larga partecipazione, in base alla constatazione delle gravi carenze nella formazione cristiana di molti ragazzi, che lasciavano la parrocchia subito dopo la Cresima, nel ’78 abbiamo operato una scelta preferenziale per i giovani non inseriti nelle strutture ecclesiali.
In collaborazione con un’équipe di giovani Padri della Facoltà Teologica di Cagliari, in collaborazione con alcuni animatori più preparati della nostra comunità, abbiamo proposto un cammino di fede per aiutarli a ritrovare, attraverso una catechesi esperienziale, il senso cristiano della vita e la responsabilità nell’impegno.
Rivolti inizialmente solo ai ragazzi delle scuole superiori e dell’università, i corsi sono stati successivamente estesi anche ai giovanissimi delle scuole medie, sempre più precocemente coinvolti nella difficile realtà della società in cui sono inseriti.
Oltre all’approfondimento di carattere dottrinale i corsi, che tuttora continuano, durano dal sabato alla domenica pomeriggio, per quattro giornate nel corso dell’anno e sono stati in seguito organizzati anche per adulti e anziani. Essi offrono la possibilità di un dialogo con il sacerdote, degli spazi di riflessione personale sulla Parola di Dio, lo scambio in piccoli gruppi ed hanno il loro momento forte nella celebrazione dell’Eucarestia.
La testimonianza delle suore di Betania
Si sentiva, da parte di molti, il bisogno di trovare nella casa un punto di riferimento anche nei giorni feriali, per giornate di ritiro, di deserto, di preghiera breve in silenzio. Ci è sembrata perciò importante la presenza costante nella Casa di una piccola comunità orante, che costituisse una testimonianza concreta di preghiera e di lavoro umile e nascosto.
Ci siamo allora rivolti a diversi istituti religiosi e la nostra richiesta è stata accolta dalle suore di Betania del Sacro Cuore, che per tre anni sono state con noi.
Purtroppo però, la distanza da Cagliari, fattasi con il tempo più onerosa, ha reso difficile il realizzarsi di giornate di ritiro e di deserto nei giorni feriali per quanti disponevano di tempi ristretti. Questa situazione limitava sensibilmente il senso della presenza della Comunità di Betania che d’altronde, come tanti altri Istituti, per mancanza di vocazioni e per il progressivo ridursi di forze valide, era costretta a restringere il proprio campo di apostolato; perciò le quattro suore hanno dovuto lasciare la Casa Stella Maris e nessun’altra comunità ha potuto sostituirle.
Una casa meno lontana e più funzionale
Alcune delle difficoltà già presenti fin dall’inizio, si facevano via via più gravi. La distanza da Cagliari, resa più acuta dal traffico crescente in una zona costiera a esteso sviluppo turistico, l’inadeguatezza delle strutture, specie per alcune categorie di persone, come gli anziani ed i disabili, l’aumento dell’impegno per il moltiplicarsi delle iniziative, soprattutto per i giovani, rendevano sempre più insostenibile il peso della fatica per la conduzione della Casa.
Ecco perché è stato affrontato il grosso sacrificio, che a molti sembrava una pazzia e ad altri un’enorme spesa inutile, per realizzare la nuova casa “Il Pozzo di Sichar”, che avrebbe consentito all’Opera di proseguire un più agevolmente il servizio che da tanti anni svolgeva a Casa “Stella Maris”.
La Casa di Villasimius, secondo gli accordi con la Compagnia di Gesù, non era disponibile nei mesi di luglio e di agosto di ogni anno, perciò il mese ignaziano di esercizi, per la prima volta tenuto in Sardegna nell’agosto ‘80, ha avuto luogo presso il Collegio salesiano di Lanusei, guidato dal P. S. Rendina SJ, e seguito da una quindicina di persone, tra laici, sacerdoti e religiose, provenienti anche da altre parti d’Italia.
Già alla fine degli anni ’80 ci si era posti il problema cercando una località più vicina e più adatta e raccogliendo i fondi necessari. Dopo numerosi contrattempi di vario genere, nel 1983 iniziavano i lavori e, in un anno e mezzo di impegno e di intensa fatica da parte di tanti, nel dicembre del 1984 la Casa era pronta per l’inaugurazione, con strutture più moderne e funzionali, che tenevano conto dell’esperienza della gestione precedente.
Il resto è storia di oggi
Mentre continuano le diverse esperienze ormai “collaudate” per giovani e adulti, si avverte maggiormente il bisogno di offrire la possibilità di un incontro sempre più personale con il Signore, per rispondere più pienamente alle esigenze dei singoli e rispettare meglio il ritmo di crescita di ciascuno.
Vengono proposti perciò diversi tipi di esercizi, oltre quelli organizzati per gruppi, come: esercizi guidati personalmente ed esercizi nella vita corrente: Gli stessi animatori giovani propongono ai più giovani piccole esperienze di preghiera sulla Parola di Dio. Il P: Cravero è sempre disponibile per colloqui, ritiri esercizi in qualunque giorno e tempo dell’anno, decidendo insieme anche fasce orarie più diluite e adatte ai singoli.
Le famiglie dei giovani che frequentano le diverse iniziative hanno più agevole occasione di seguire da vicino le attività dell’Opera e, con il contatto personale, partecipare, sostenere, affiancare il nostro lavoro ed il nostro impegno.
Coscienti della responsabilità che il servizio di animazione nelle diverse iniziative comporta, portiamo avanti un cammino di formazione permanente, attraverso le settimane bibliche guidate dal P: Enzo Bianchi, priore della Comunità di Bose, prima sul Vangelo di Marco, quindi su quello di Giovanni, in seguito sulla I ^ Lettera di Paolo ai Corinzi.
Abbiamo promosso inoltre un corso pluriennale per animatori ecclesiali guidato dal P. G. Notari SJ, che ha offerto elementi contenutistici e metodologici per un più valido servizio di animazione, specie nella fascia giovanile.
Il cammino di formazione prosegue e si approfondisce con incontri mensili, sia nel settore biblico che in quello tecnico-umano.
Volendo poi incrementare gli Esercizi guidati da laici ed insieme offrire, a quanti lo desiderano, sacerdoti, religiose e laici, la possibilità di una preparazione specifica per dare gli Esercizi ignaziani, abbiamo programmato, per il prossimo anno, un Convegno di studio sul tema : “Essenza, struttura e dinamica degli Esercizi” che terrà per noi il P. Herbert Alphonso, direttore del Centro di Spiritualità Ignaziana (C.I.S.) Vengono inoltre invitati tutti coloro che possono a seguire i Corsi di preparazione a livello nazionale, promossi annualmente dal P. M. Lavra SJ.
Il piccolo gruppo che ha dato vita all’Opera era composto esclusivamente da adulti, più maturi e più giovani. Lungo il cammino diversi giovani hanno cominciato ad affiancarsi a noi. Oggi gran parte dei responsabili ed un gran numero di volontari sono liceali, universitari e giovani professionisti, che con il loro entusiasmo ed il loro dinamismo costituiscono la speranza di un futuro per l’Opera.
Cagliari, Pasqua 1987
PREMESSA
“Diffondere sempre più la pratica degli Esercizi e renderla meglio adeguata alle necessità spirituali del nostro tempo, è certamente uno dei modi più efficaci ed opportuni per garantire alle anime una vita interiore solida e profonda. È infatti nella mistica atmosfera di un ritiro che le anime, più a contatto con Dio, possono più chiaramente misurare le sue grazie ed i suoi doni, i loro impegni e le loro responsabilità, e più intensamente, quindi, si sentono spronate a vivere in una continua ascesa verso la perfezione … Dobbiamo allargare questa fonte di sviluppo e di energia spirituale, dobbiamo renderla possibile a tutte le categorie di persone… Sarebbe un grave errore sostituire gli Esercizi Spirituali con attività di gruppo, discussioni su temi religiosi e ricerche di sociologia religiosa che, per quanto buone in se stesse, ridurrebbero certamente l’efficacia degli Esercizi chiusi” … (Paolo VI)
ORIGINE
ART. 1 – Per attuare in concreto tale finalità un gruppo di laici, che da tempo pratica gli Esercizi Spirituali Ignaziani, si è costituito in libera ed autonoma associazione (OPERA ESERCIZI SPIRITUALI ), affiancando l’opera del Sacerdote, anche per rendere gli Esercizi stessi meglio aderenti alle necessità spirituali del tempo presente
SEDE
ART. 2 – L’Opera ha sede in Cagliari, via Ospedale n° 12, e si avvale principalmente della Casa “Stella Maris” di Villasimius per un accordo intercorso tra i Padri Gesuiti e la Congregazione Mariana di Cagliari.
SCOPO
ART. 3 – L’Opera, nata dall’esperienza degli Esercizi ignaziani, ha come scopo essenziale quello di promuovere gli Esercizi e di estenderli a tutti gli ambienti e a tutte le categorie di persone, agevolando quanti avessero difficoltà finanziarie.
a ) attuando:
– corsi di Esercizi chiusi, sia a Villasimius che in altre sedi
– corsi di esercizi aperti nelle parrocchie
– giornate di ritiro personale, che aiutino quanti hanno fatto gli Esercizi a maturare progressivamente, nella realtà di ogni giorno, il cristianesimo scoperto come vita
b ) promuovendo giornate di studio e di spiritualità, allo scopo di preparare un numero sempre crescente di persone a fare l’esperienza degli Esercizi.
c ) curando la formazione di laici adatti a guidare ritiri ed Esercizi
MEMBRI
ART. 4 – Membri responsabili dell’Opera sono sacerdoti e laici che, chiamati con vocazione speciale, nei limiti consentiti dagli impegni del ministero, della famiglia e della professione, dedicano completamente ad essa tempo, energie e risorse economiche.
Facendo propria la spiritualità degli Esercizi ignaziani, essi si impegnano verso una vita cristiana più perfetta, partecipando annualmente ad un corso di Esercizi, possibilmente di otto giorni, ed al ritiro mensile.
ART 5 – L’Opera si avvale anche della collaborazione di quanti la sostengono prestando, anche saltuariamente, la loro attività in uno dei tre gruppi, di cui all’art. 6, o anche contribuendo economicamente.
ART. 6 – L’Opera si articola nei seguenti gruppi, che operano in stretta collaborazione tra di loro:
a ) gruppo che approfondisce la spiritualità ed il metodo degli Esercizi ignaziani, e ne cura la spiritualità ;
b ) gruppo che sensibilizza i vari ambienti, prendendo contatto con le varie organizzazioni nella diocesi e nell’intera regione, e predispone i corsi;
c ) gruppo che cura il funzionamento della Casa di Villasimius durante i vari corsi ed iniziative ivi organizzati.
ART. 7 – L’Opera fa capo ad un Padre gesuita, nominato dal reverendo Padre Provinciale, e ad un Presidente, rappresentante dei laici.
ART. 8 – Il Padre ed il Presidente presiedono il Consiglio direttivo, che è composto da un Segretario, da un Tesoriere e dai Coordinatori dei vari settori di attività.
ART . 9 – Il Presidente, il Segretario ed il Tesoriere vengono eletti dall’assemblea dei membri responsabili e dagli altri consiglieri, all’interno dei singoli gruppi che rappresentano.
Essi decidono anche sulla ammissione dei nuovi membri.
AMMINISTRAZIONE
ART . 10 – L’Opera ha gestione finanziaria propria ed autonoma. Il Consiglio direttivo predispone il bilancio annuale preventivo e quello consuntivo, che vanno sottoposti all’approvazione dell’Assemblea dei membri responsabili. L’approvazione comporta da parte di tutti non solo la ratifica, ma anche l’impegno personale, secondo le proprie disponibilità, in ordine al buon fine del bilancio.
Cagliari, Festa di Pentecoste 1969
Lo Spirito che ci anima
Premessa
Sono trascorsi 25 anni dalla fondazione dell’Opera, nel 1967-68. In questo arco di tempo circa 75.000 persone hanno partecipato alle diverse iniziative; di queste, oltre 6.000 hanno fatto l’esperienza degli Esercizi spirituali ignaziani. Attualmente il “Pozzo di Sichar” è aperto in media 220 giorni all’anno.
Ci siamo presi un po’ di tempo, riflettendo, ricordando, pregando insieme, per aggiornare lo Statuto, fare memoria e trovare e trovare luce per il presente, ringraziare il Signore per il cammino trascorso ed affidargli il futuro con serenità e fiducia.
Origine dell’ Opera Esercizi Spirituali
È nata da un gruppo di laici che da tempo facevano l’esperienza degli Esercizi spirituali ignaziani,; dopo una seria preparazione, si sono costituiti in libera associazione: Opera Esercizi Spirituali (O.E.S. ) . Essa è animata da un Padre gesuita, ha un suo Statuto approvato dai Superiori Maggiori, ha una gestione finanziaria propria ed autonoma.
L’attività ha avuto inizio nella Casa “Stella Maris” di Villasimius, nel settembre del 1968. Poco dopo i laici animavano le diverse iniziative e cominciavano a guidare Esercizi “aperti” nelle parrocchie.
Finalità
Promuovere gli Esercizi spirituali in tutti gli ambienti e per tutte le categorie di persone, soprattutto i giovani, proponendoli gradualmente attraverso giornate di spiritualità e corsi vari di formazione, prima in gruppo, poi sempre più personalizzati.
Membri
Possono farne parte, oltre i laici , anche religiose e sacerdoti che ne condividano le finalità
Sede
L’Opera ha sede in Cagliari, via Ospedale 8. La sua attività viene svolta attualmente nella Casa “Pozzo di Sichar” (Capitana), realizzata dall’ Opera nel 1984, intestata ai Padri Gesuiti. L’uso esclusivo della Casa è riservato all’Opera per tutta la sua durata ed è garantito da un accordo scritto e ratificato tra le due parti.
Spirito che anima chi aderisce all’Opera
Per lavorare nell’Opera Esercizi si richiedono le stesse concrete disposizioni che sono necessarie per fare bene gli Esercizi Spirituali Ignaziani, ai quali possono partecipare le persone che:
- “Hanno un cuore generoso e grandi ideali” (Es. n° 5) e “aspirano a fare per il Signore qualcosa di più di quello che la sola ragione esige” (Es. n° 97)
- “Sanno essere fedeli agli impegni presi “ (Es n° 12) soprattutto nei momenti critici e difficili (Es n°13)”
- sanno impegnarsi come se “il buon esito di quello che fanno dipendesse unicamente da loro e, dopo essersi così impegnati, rimettono ogni cosa nelle mani del Signore, come se tutto dipendesse solo da Lui” (S Ignazio di Loyola).
- Avendo ricevuto gratuitamente, attraverso gli Esercizi, un grandissimo aiuto, sono disposti a fare qualsiasi sacrificio di servizi vari, perché anche altre persone possano ricevere lo stesso aiuto, secondo quanto Gesù ci invita a fare “gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt 10, 8).
Padre Assistente
Cura la formazione personale ed è punto di riferimento e di incontro tra i vari membri dell’Opera. Si rende garante dell’Opera esercizi presso la Compagnia di Gesù e della Compagnia dinanzi all’Opera.
P. Maurizio Cravero SJ. Cagliari T. 664344 – 658626
“Pozzo di Sichar” T. 805236
Consulta
Ai consultori viene richiesta:
- sempre più profonda conoscenza ed esperienza degli Esercizi Spirituali Ignaziani e della loro metodologia
- una vita di fede e di preghiera
- reale capacità di ascolto e senso di responsabilità aperto su tutta l’Opera
- creatività e spirito di servizio
Responsabili
Sono coloro che hanno fatto una scelta personale e permanente per l’Opera, nella quale si ritrovano e sono pienamente coinvolti, ne garantiscono lo spirito, la finalità, la crescita e la continuità, anche qualora le loro difficili condizioni di salute limitassero la loro partecipazione alla sola preghiera ed offerta di sé.
Collaboratori
Sono coloro che hanno scelto l’Opera in modo personale e si ritrovano in essa e, come i Responsabili, fanno gli Esercizi annuali, possibilmente personalizzati, seguono i corsi di formazione riservati ai Membri dell’Opera e sono impegnati responsabilmente in una determinata attività. La loro scelta però non è ancora totale e definitiva.
Gli esercizi spirituali, sempre attuali perché attenti all’uomo
I primi passi
Quando già si avvertivano i primi segnali della grande crisi socio-religiosa del ’68 alcuni congregati mariani, insieme al P. Maurizio Cravero SJ si sono costituiti in una libera associazione, l’Opera Esercizi, basata sul volontariato ed insieme si sono preparati per inserire nella società in fermento il “lievito” degli esercizi Spirituali, secondo la pedagogia ed il metodo ignaziano.
Ristrutturata la casa “Stella Maris” di Villasimius, presa in affitto dai Padri Gesuiti, nel ’68 si inaugurava l’attività dell’Opera con un corso di Esercizi per giovani sacerdoti della Diocesi. Contemporaneamente si prendevano contatti con tutte le parrocchie della diocesi per conoscerne le esigenze e le nuove “spinte”. Per assecondare le richieste emerse, anche con persone ed ambienti diversi, al di fuori delle strutture ecclesiali, furono affiancati ai normali corsi di esercizi, quelli aperti nelle parrocchie, con una buona partecipazione di persone, adulti e della terza età.
Allo stesso tempo a “Stella Maris” si diede inizio ad una serie di Esercitazioni del Mondo Migliore, guidati dal P. R. Lombardi SJ, alle quali parteciparono numerosi sacerdoti, seminaristi, religiosi, religiose, e moltissimi laici.
Il secondo periodo delle iniziative promosse dall’Opera a “Stella Maris” è stato caratterizzato dalle giornate di spiritualità e dai corsi di formazione mensili con i giovani, divisi per età, i corsi periodici con i nostri amici disabili, occasionali per diverse categorie specifiche, organizzate dalle signore più mature dell’Opera stessa.
Un interesse particolare hanno suscitato i corsi di formazione per gli adulti, non solo per i temi di carattere socio-politico affrontati, per la notevole fama nazionale dei relatori, per l’originalità quasi provocatoria dell’impostazione. Si iniziava infatti il venerdì sera a Cagliari, nel teatro S. Michele, con una relazione di base e la possibilità di interventi personali e discussioni.; si proseguiva il sabato pomeriggio e la domenica, con due relazioni seguite da riflessione e da dibattito, per concludere la Domenica sera con il confronto tra i relatori ed un rappresentante di diversa estrazione ideologica e politica.
Nuove aperture e responsabilità
Entrati a far parte a livello nazionale della Federazione Italiana Esercizi Spirituali ( FIES ), la Conferenza Episcopale sarda chiamò l’Opera a coordinare a livello regionale la pastorale dei tempi forti dello Spirito. Così abbiamo iniziato l’organizzazione dei Convegni regionali sugli Esercizi Spirituali, allo scopo di conoscerne sempre meglio i contenuti, la struttura, la dinamica, la pedagogia, per poterne fare esperienza ed insieme promuovere la conoscenza con sempre maggiore efficacia. Dopo una quindicina d’ anni i corsi sono stati alternati con temi più specifici, che fossero d’aiuto a chi guidava esercizi e corsi di formazione e a quanti dirigevano Case di esercizi, divenute più numerose. Gli altri aiutavano a riflettere sul contenuto e sul metodo degli esercizi alla luce della nuova evangelizzazione.
La scelta preferenziale per giovani
Nella terza tappa del cammino è stata attuata una scelta preferenziale per i giovani, con particolare attenzione a quanti non erano inseriti nelle strutture ecclesiali. La scelta è stata determinata dalla constatazione che un grosso numero di ragazzi non riceveva più il sacramento della Cresima o che molti, dopo averlo ricevuto, non frequentavano più la Parrocchia. Insieme il lavoro è stato agevolato dal progressivo maturare di un numero crescente di giovani che, dopo aver seguito diversi corsi di formazione ed aver fatto l’esperienza degli esercizi, erano entrati a far parte dell’Opera come animatori e come collaboratori.
Da “Stella Maris” al “Pozzo di Sichar”
Il quarto tempo della breve storia è stato segnato dal passaggio da “Stella Maris” al “Pozzo di Sichar”, la cui realizzazione può essere considerata “temeraria”, una vera pazzia, se l’impegno di ciascuno, attraverso tante difficoltà, non avesse fatto leva solo sulla Provvidenza. La meraviglia di questo salmo (n° 139,8) ci ha sempre sostenuto:
“Il Signore completerà per me l’opera sua.
Signore, la tua bontà dura per sempre;
non abbandonare l’opera delle tue mani.”
Queste parole, che esprimono dal vivo l’intervento del Signore nella realizzazione della nuova Casa, ne indicano anche la finalità principale: “…un luogo di discernimento della volontà di Dio, dove si impara a contemplare per essere attivi nella propria vita, dove si viene con la nostalgia e con il bisogno di tornare all’attività di ogni giorno, per compiere quel disegno nella storia a cui tutti siamo chiamati a partecipare sotto il suo sguardo…” (P. F. Lombardi, provinciale dei Gesuiti d’Italia, alla inaugurazione della nuova Casa).
Questo notevole avvicinamento a Cagliari ha favorito ulteriormente la scelta per i giovani e di corsi di spiritualità per la terza età.
Fedeli agli esercizi
Il rapporto tra queste varie iniziative e gli Esercizi spirituali, che rimangono l’obiettivo specifico, consiste nella impostazione che riprende, nei corsi e nelle giornate, alcuni aspetti fondamentali del metodo e della pedagogia ignaziana: l’ascolto della Parola, la riflessione e la preghiera personale, la possibilità di un discernimento spirituale nel confronto con un Padre o un sacerdote.
Grazie a ciò, una certa percentuale di giovani e di adulti, che hanno seguito i diversi corsi, sono via via arrivati a vivere l’esperienza degli Esercizi nel vero spirito ignaziano, anche attraverso un cammino personalizzato.
Attenti alle esigenze della comunità diocesana
Quest’anno l’Opera ha rinnovato il suo consiglio direttivo, confermando alla presidenza Emilia Cara e come vice-presidente Paolo Serra.
L’impostazione generale sarà attuata alla luce di quanto, tra l’altro, il P. F. Lombardi SJ aveva detto all’inaugurazione del “Pozzo di Sichar”: «:…questa non è una Casa dei Gesuiti, della Compagnia, ma è della Chiesa, è dei laici e dei sacerdoti insieme, che insieme ascoltano la Parola di Dio per capire la sua volontà».
Rimasta fedele, specie nei tempi forti dell’Avvento e della Quaresima, al servizio degli esercizi aperti nelle Parrocchie, L’Opera ha cercato sempre di essere disponibile alle richieste di accoglienza delle diverse comunità, anche quando la Casa era già occupata per iniziative limitate già programmate, mettendo per breve tempo a disposizione dei gruppi il salone sottostante.
Desiderando dare, per quanto possibile, sempre maggiore spazio alle iniziative della comunità ecclesiale, si propone di tener conto, in sede di programmazione, delle richieste che giungeranno entro il mese di giugno.
Cagliari, settembre 1993